Parco Giovanni Palatucci
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Vasta area verde della periferia orientale di Roma posta tra i popolosi quartieri di Tor Tre Teste, Alessandrino e Quarticciolo. Per estensione, circa 80 ha, è il terzo parco della Capitale e costituisce un notevole polmone verde per la periferia orientale romana, inserito in un tessuto urbano spesso caratterizzato da mancanza di spazi dedicati alla socialità e alla vita all’aria aperta. Nel 2003 il Parco è stato intitolato alla memoria di Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume morto a soli 36 anni a Dachau dopo aver salvato 5 mila ebrei. Giovanni Palatucci credeva fermamente nei valori della libertà e del rispetto della dignità umana. Salvò così dalla cattura migliaia di ebrei, distruggendo i loro documenti custoditi negli uffici della Questura, avvertendoli in anticipo delle operazioni di rastrellamento naziste e fornendo falsi ‘attestati di arianità’ che permisero loro di fuggire oltre le linee alleate. Il disegno del Parco e gli impianti vegetali sono il risultato di interventi succedutisi a partire dagli anni 70 dello scorso secolo, con addizioni al nucleo originario costituito dall’area compresa tra via Molfetta e via Lepetit. Solo alla fine degli anni 90 si è realizzato un sistema di percorsi che ha interessato l’intero comprensorio e permesso la completa fruizione delle aree verdi che lo compongono. L’impianto vegetale ricalca la tipologia tipica del verde della periferia capitolina diffusasi negli ultimi decenni, cioè quella del parco - campagna, con vaste superfici coperte da prati spontanei dominati dalle graminacee macroterme, con arbusti presenti in gruppi, oppure organizzati in siepi, e con specie arboree piantumate in gruppi o alberate generalmente monotipici posti ciascuno ad una certa distanza gli uni dagli altri.
Tratto da Alfabeto Verde