Questa è una vecchia versione del documento!
Parco Somaini
Url mappa: https://umap.openstreetmap.fr/it/map/mappa-di-sintesi_543353#14/41.8835/12.5797
Superficie: 33 ha c.a
Proprietà: Ater, società immobiliari, piccoli privati, Comune di Roma
Quartiere: Centocelle, Casilino 23, Gordiani
ZU: 6B Casilino
Foglio: 626
Vincoli: vincolo archeologico e paesistico Ad Duas Lauros D.M. del 21.10.1995
1. Descrizione
Inquadramento territoriale
Il Parco Somaini è un’area verde di circa 30 ettari perimetrata da via dei Gordiani, via Belmonte Castello, Via Romolo Lombardi, viale della Primavera e via Anagni. L’area è tutelata dal vincolo “Ad Duas Lauros” (D.M. 21.10.1995) ed è perimetrata nel PTPR nella Tavola A come paesaggio naturale di continuità e di notevole interesse pubblico nella Tavola B. Sull’area grava parte del vincolo archeologico “Gordiani” (DDR del Lazio 05.02.2014) e la parte settentrionale è tutelata per la presenza di sedime della demolita Borgata Gordiani, sottoposta a tutela ai sensi della 2a parte del D.Lgs. n. 42/2004 Art. 10 comma 1 e 3 lettera d. La sua importanza ambientale, storica, paesaggistica e archeologica rappresenta un decisivo valore aggiunto per i quartieri limitrofi come Centocelle, Casilino e Gordiani, che attualmente hanno un accesso parziale e limitato a parte dell’area. Nel parco è infine apprezzabile un casale di grandi dimensioni con almeno 3 corpi di fabbrica denominato “Del Pecoraio” o “Somaini” e da un piccolo agglomerato boschivo di Quercus robur (Farnia).
Vincolistica
Riepilogo:
- Vincolo “Ad Duas Lauros” D.M. 21.10.1995
- Vincolo “Gordiani” DDR del Lazio 05.02.2014
- Tutela del sedime della “Borgata Gordiani” D.Lgs. n. 42/2004 Art. 10 comma 1 e 3 lettera d
Uso e copertura del suolo
Il dataset Urban Atlas (UA) fornisce dati di uso e copertura del suolo sulle Aree Funzionali Urbane (FUA) che nel 2006 sono le aree con più di 100.000 abitanti, mentre nel 2012 sono state aggiunte anche le aree con più di 50.000 abitanti. Urban Atlas 2006 identifica 17 classi urbane e 3 classi rurali con unità cartografica minima di 0,25 ha. Urban Atlas 2012 identifica 10 classi rurali con unità cartografica minima di 1 ha e 17 classi urbane con unità cartografica minima di 0,25 ha. La frequenza di aggiornamento è 6 anni.
Tavola Urban Atlas 2018
Accessibilità e fruizione parco
I circa 39 ha totali di Parco vedono al loro interno numerose strutture quali: complessi residenziali e vari istituti d’istruzione, il centro commerciale e mercato rionale “Insieme”, un centro sportivo, capannoni e uffici della “Metro C Società di Progetto” che occupano le zone perimetrali e l’istituto d’istruzione superiore IPSIA sorge invece nel cuore dell’area. Il tutto è attorniato da circa 19 ha di spazi liberi e verdi che si dispiegano a nord e a sud dei complessi edificati. L’area Nord del parco, vicino alla quale di trova la scuola Virginia Woof ed il mercato rionale di Centocelle, costituisce una risorsa per il vicino lotto di abitazioni di edilizia popolare che grazie a due accessi, uno presso via Anagni (zona Gordiani e Via Saracinesco) e uno in via Trincheri (zona Casilino) successivamente descritti, costituisce un corridoio importante tra la Zona Casilino e la Zona Gordiani. Attualmente nell’area situata tra Via Trinchieri e Via Saracinesco (traversa di Via Anagni) è presente un'area ludica per cani (in allestimento) che si presta come elemento di maggior attrazione per l’intero Parco. L’area verde a Sud, gestita dal Comune, tra viale della Primavera e via Romolo Lombardi, era dotata di attrezzature per bambini e di una pista di pattinaggio immersa nel verde. Nel 1999 venne concessa a dei privati per l'installazione del teatro tenda Nuovo Pianeta, aperto, apparentemente senza rispettare le norme di agibilità, e chiuso dopo sei anni a seguito del crollo di una tribuna che causò il ferimento di una ventina di persone. Attualmente l’area è recintata e occupata dalla struttura in abbandono. Nella parte Sud del Parco, sempre su via Romolo Lombardi, è situato un terreno agricolo privato che venne utilizzato fino alla fine degli anni Ottanta. Al terreno è attualmente possibile accedere da piazza Pio Pecchiai, attraverso un cancello situato di fronte la piazza, e da alcuni passaggi nelle reti di recinzione. In quest’area è presente il casale agricolo Somaini, anche qui lo spazio è inutilizzato, se si escludono alcune persone che passeggiano con il proprio cane e gruppi di persone che dimorano nei vani del casale Somaini ridotto ad un rudere con la presenza di cartelli che indicano la pericolosità della struttura. Il parco attualmente verte in uno stato di abbandono e viene sfruttato dai cittadini principalmente per passeggiate con i propri cani e solo in determinate ore in quanto, verso la sera, l’illuminazione non presente ed il degrado inducono i cittadini a percorrere altre aree limitrofe. Il casale Somaini, edificio una volta destinato ad uso agricolo, ora è in un stato di degrado strutturale. La struttura è stata al centro delle polemiche per alcune occupazioni che si sono susseguite nel corso del tempo da parte di persone senza fissa dimora. Sono anni che i cittadini chiedono lo smantellamento del teatro Tenda e l’acquisizione della tenuta Somaini da parte del Comune con lo scopo di realizzare un grande parco. Di seguito alcune immagini che mostrano alcune strutture che insistono sul Parco Somaini. La prima mostra il deposito attrezzature del cantiere metro C situato nell’area centrale del parco, accanto al quale si snoda il sentiero che collega le due aree verdi principali a Nord e a Sud.
L’immagine seguente mostra l'area di terreno in cui sorge la struttura, ormai abbandonata, del Teatro Tenda.
Di seguito la struttura più importante dell’area, il Casale Somaini. La struttura, un tempo adibita ad uso agricolo, rappresenta un elemento di straordinario valore paesaggistico e storico-culturale attorno al quale far rinascere il parco.
Infine nell’immagine seguente il Parco ludico per cani (in allestimento) situato nell’area Sud del Parco tra Via fiuggi e Via Romolo Trinchieri. Essa si presta come area maggiormente utilizzata dai cittadini non solo per le passeggiate ma anche per la sosta, potendo sfruttare l’area cani per poter socializzare e incontrare altri cittadini.
Accessi
Percorrendo il perimetro del Parco si incontrano diversi punti d’accesso: sul lato est di viale della Primavera è possibile raggiungere il parco dall'ingresso posto al termine di via Romolo Trinchieri, da quello di via Fiuggi e dal parcheggio sul lato ovest del mercato rionale, laddove l’area verde non è protetta da alcun confine. Un ulteriore accesso è posto in corrispondenza di Via Anagni all'imbocco di Via Saracinesco. Lungo via Romolo Lombardi l’area in esame è delimitata da una rete metallica montata su paletti di legno; in corrispondenza del punto d’incontro tra quest’ultima strada e via Belmonte Castello è presente un altro accesso, indicato anche dalla presenza di un arrangiato cancello aperto sul quale è presente un cartello, in evidentemente di degrado, indicante la dicitura “Vietato l’accesso eccetto autorizzati”. Il cancello non risulta essere chiuso da catenacci. Il funzionamento del cancello è comunque impedito dalla folta vegetazione che ne limita la movimentazione e risulta quindi sempre aperto. Si suppone quindi che l'accesso al parco sia libero nonstate la presenza di questa struttura. Seguendo il basso muretto di mattoni che delimita l’area lungo tale via, si arriva fino a via dei Gordiani, in corrispondenza della quale, per quanto il limite di mattoni sia ovunque facilmente valicabile, è presente un’apertura ricavata rompendo il muretto stesso. Più a nord è possibile accedere al Parco da un altro punto, lo stesso dal quale parte un brevissimo tratto di pista ciclabile che si esaurisce ancor prima della fine di via dei Gordiani. Di seguito alcune immagini degli accessi.
L'immagine sopra mostra nel dettagliol’ingresso da Piazza Pio Pecchiai tra Via Romolo Lombardi e Via Belmonte Castello.
L'immagine sopra invece mostra nel dettagliol’ingresso Nord di Via Anagni, entrando per Via Saracinesco.
2. Stato attuale della pianificazione
Secondo l’elaborato prescrittivo “Sistemi e Regole” del PRG il Parco Somaini rientra nel “Sistema dei servizi e delle infrastrutture” come “Verde pubblico e servizi pubblici di livello locale”; tali aree sono destinate (secondo l’art. 85 delle Norme Tecniche di Attuazione) ai seguenti servizi o attrezzature:
a) Istruzione di base (asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo, pubbliche e di interesse pubblico);
b) Attrezzature di interesse comune (attrezzature partecipative, amministrative, culturali, sociali, associative, sanitarie, assistenziali e ricreative, mercati in sede fissa o saltuari, altri locali di uso o di interesse pubblico; tra le attrezzature sociali, sanitarie e assistenziali, possono essere ricomprese le residenze sanitarie per anziani);
c) Attrezzature religiose (edifici di culto e complessi parrocchiali con le relative funzioni riconosciute: sociali, formative, culturali, assistenziali, ricreative e sportive a essi connesse ai sensi della normativa di legge vigente);
d) Verde pubblico (parchi naturali, giardini ed aree per il gioco dei ragazzi e dei bambini e per il tempo libero degli adulti: eventualmente attrezzati con chioschi, punti di ristoro, servizi igienici, con esclusione del verde pubblico di arredo stradale; orti urbani sociali, secondo la definizione di cui all’art. 75, comma 1, nota 14, in misura non superiore al 5%);
e) Verde sportivo (impianti sportivi coperti e scoperti);
f) Parcheggi pubblici (da realizzarsi a raso, alberati con DA = 2 alberi ogni 100 mqdi);
g) Attrezzature per la raccolta dei rifiuti solidi urbani (escluso quelle elencate all’art. 106, comma 3);
h) Parcheggi privati (da realizzare nel sottosuolo, ai sensi e con le modalità dell’art. 9, comma 4, della legge n. 122/1989).
Tavola Sistemi e Regole PRG
Per l’elaborato prescrittivo “Rete Ecologica” del PRG l’area del Parco Somaini non rientra in nessuna delle tre suddette componenti, ma fa parte del “Sistema Insediativo” e viene considerato “Verde della città consolidata, da ristrutturare, della trasformazione, dei progetti strutturanti, del sistema dei servizi e delle infrastrutture”, che comprende:
-verde privato;
-verde pubblico e servizi pubblici di livello locale;
-verde privato attrezzato.
Tavola Rete Ecologica PRG
All'interno dell'area del Parco Somaini ricadono inoltre le previsioni di due centralità locali: Serenissima e Mirti, le quale prevedono la realizzazione di servizi che andrebbero però a consumare suolo all'interno dell'area.
centralità serenissima
centralità Mirti (nell'area di Somaini)
Nel PTPR l’area del Parco Somaini, presente nel foglio 24 delle Tavole B “Beni Paesaggistici”, risulta essere un’area di notevole interesse pubblico sottoposta a vincoli dichiarativi; per l’esattezza si tratta di “vaste località per zone di interesse archeologico”. Sono qualificate come “zone di interesse archeologico” quelle aree in cui siano presenti resti archeologici o paleontologici, anche non emergenti, che comunque costituiscano parte integrante del territorio e lo connotino come meritevole di tutela per la propria attitudine alla conservazione del contesto di giacenza del patrimonio archeologico. Nelle zone di interesse archeologico, ogni modifica dello stato dei luoghi è subordinata all’autorizzazione paesistica, integrata, per le nuove costruzioni e ampliamenti al di fuori della sagoma degli edifici esistenti, compresi interventi pertinenziali inferiori al 20%, nonchè per gli interventi di ristrutturazione edilizia qualora comportino totale demolizione e ricostruzione, dal preventivo parere della competente soprintendenza archeologica. In tal caso il parere valuta l’ubicazione degli interventi previsti nel progetto in relazione alla presenza ed alla rilevanza dei beni archeologici, mentre l’autorizzazione paesistica valuta l’inserimento degli interventi stessi nel contesto paesistico.
Tavola B PTPR
3. Proposte e soluzioni dal territorio
L’area rappresenta un’importantissima risorsa ambientale, storica, archeologica e paesaggistica per i quartieri Casilino, Gordiani e Centocelle. Uno spazio strategico per le connessioni tra gli ambiti del costruito e non costruito e per l’accesso meridionale al Comprensorio Ad Duas Lauros. Anche se in larga parte esterno al perimetro dell’ex SDO Casilino esso risulta morfologicamente e storicamente connesso al restante ambito territoriale, basti pensare al fatto che sulle mappe antiche (Piano Topografico del Suburbio Romano, IGM, 1907-1924 - Carta Topografica del Suburbio Romano, Filippo Trojani, 1870) viene rappresentato che l’attuale via Labico (l’antica via dei Carbonari) collegava l’attuale Casale del Pecoraio (l’allora Villa Botta) con la via Casilina in prossimità di P.zza della Marranella. Il parco oggi è occupato dal cosiddetto “cementificio” e da magazzini del cantiere Metro C, che sono, tra l’altro, posti proprio sopra l’area tutelata dal D.Lgs. n42/2004 e dalla DDR del Lazio del 05.02.2014 e impropriamente insediati nel perimetro del vincolo “Ad Duas Lauros” D.M. 21.10.1995. Le aree andrebbero liberate per evidente incompatibilità di queste funzioni con i vincoli e con le norme del PTPR. Allo spostamento andrebbe seguita bonifica. Il Parco sconta un abbandono almeno decennale, con fenomeni di erosione del perimetro, mancata tutela dei beni culturali e ambientali (sedime dell’ex borgata, casale, tracciato viario antico, ritrovamenti archeologici su via Belmonte Castello, area archeologica di via dei Gordiani, il bosco di Farnia), l’assenza di una connessione puntuale con l’abitato e la completa disconnessione rispetto alla rete del verde locale. L’area va integralmente resa disponibile ai cittadini, creando nell’itero perimetro dell’area verde un parco pubblico agricolo-urbano, attraverso l’acquisizione della zone attualmente private, creando (o migliorando) percorsi di accesso con Largo Agosta, con il complesso di via Tor de’ Schiavi, con le scuole e in generale con i quartieri di Centocelle, Villa De Sanctis e Gordiani. Il parco andrebbe valorizzato con la creazione di tracciati interni (magari seguendo quelli poderali già esistenti), con un’attività di forestazione di piante autoctone, densificando il bosco di farnia e creando un perimetro verde che possa mitigare gli effetti dell’intenso traffico veicolare di viale della Primavera e via dei Gordiani. Inoltre va resa di nuovo fruibile ai cittadini l’area dell’ex Teatro Tenda, con la rimozione dei manufatti e dei rifiuti, attualmente bloccata da un contenzioso tra proprietà e Municipio. Alla luce della complessità culturale, ambientale e paesaggistica sopra descritta, il parco dovrebbe essere progettato per garantire la salvaguardia di questo tessuto patrimoniale, attraverso la valorizzazione della storia agricola dei luoghi con la valorizzazione del cosiddetto Casale del Pecoraio con spazi di formazione e produzione (orti urbani, fattorie didattiche, musei delle tradizioni contadine), recuperando all’uso comune il casale, la stalla e gli altri manufatti presenti. In tal senso, sull’area attualmente di proprietà ATER, potrebbero essere installati degli orti urbani collettivi, sfruttando anche le possibilità offerte del progetto “Un orto urbano per quartiere”, il più votato nel recente Bilancio Partecipato del Comune di Roma. Oltre a ciò andrebbe valorizzato il patrimonio archeologico con una campagna di scavi puntuali, l’inserimento di segnaletica culturale e un info point sulla storia dell’area all’interno del Casale. Si segnala che l’area ricadente al di fuori del perimetro del Piano Particolareggiato Casilino SDO, ossia quella che affaccia su viale della Primavera, è stata destinata a verde pubblico dal vigente PRG approvato nel 2008 (che recepisce le prescrizioni della Variante delle Certezze del 1997). Il vincolo urbanistico è però decaduto nel 2013, in quanto sono decorsi 5 anni dalla sua apposizione senza che si siano avviati gli espropri. Per tale ragione è essenziale, che nel quadro del SAG, si proceda ad apporre di nuovo tale vincolo, anche perché, sull’area insistono alcuni strumenti che potrebbero compromettere la realizzazione di quanto sopra descritto. Tali strumenti Centralità Serenissima (Schemi di riferimento Centralità Locali, n°VI-3 del PRG) e Centralità Mirti (Schemi di riferimento Centralità Locali, n°VII-3) sono strumenti urbanistici non coerenti con le esigenze dei territori e il profilo di tutela dell’area, e quindi andrebbero cancellati per la parte che impatta il perimetro del futuro Parco Agricolo-Urbano Somaini.
Questo processo ha portato all’elaborazione del Piano d’assetto dell’Ecomuseo Casilino che individua il Parco come parte integrante del territorio ecomuseale (dato riconosciuto anche dalla Regione Lazio con Determinazione al n°G13389 che ne ha anche sancito l’importanza regionale). Il piano d’assetto insiste sull’esigenza di salvaguardare la rete ambientale del Comprensorio Casilino, creando percorsi (pedonali e ciclabili) che connettano tra loro le aree verdi esistenti (Villa De Sanctis, Villa Gordiani, Parco di Centocelle) e queste con il tessuto dell’edificato. In seguito è riportato il Piano di Assetto Urbano dell'Ecomuseo Casilino (Presente anche nella sezione dedicata al Parco Archeologico di Centocelle). Il piano indica come l'area centrale del parco debba essere destinata a verde e servizi di livello locale sfruttano le potenzialità del Casale agricolo Somaini (Pratiche agricole) e del terreno posto a Sud-Est del parco dove sorge il teatro tenda.
-
Il settore nord-occidentale che si affaccia su via Anagni fa parte del Comprensorio Casilino SDO; la zona sud-occidentale, compresi la scuola superiore, il mercato rionale e il centro sportivo, rientra nella perimetrazione della Centralità urbana Serenissima VI 3 che interessa via Prenestina, via Tor De’ Schiavi e Largo Agosta. Perciò le aree non edificate rappresentano un sistema naturale ritenuto un potenziale nodo di valore della rete ecologica che rischiano di soccombere innanzi agli interessi dei privati.
fonte immagine :Parco Somaini: un patrimonio per la periferia est
L’area pubblica che si affaccia su via Fiuggi è già stata affidata dal comune di Roma al Servizio Giardini; il terreno tra viale della Primavera e via Romolo Lombardi era invece stato ceduto al Teatro Tenda. Quest’ultimo è inattivo ormai da anni, la struttura versa in condizioni pessime e conferisce carattere di degrado all’intera zona circostante. La parte che si sviluppa a nord di via Romolo Lombardi è oggetto di un progetto definito “Carrefour2” secondo cui si potrebbero realizzare: 11.400 mq di residenziale; 1.100 mq di non residenziale; 20.000 mq di impianti sportivi; 70.000 mq di parco e 1.000 mq sarebbero destinati ad un auditorium. Quest’ idea progettuale ha però come oggetto un’area, quella in esame, destinata dal PRG vigente a “verde pubblico”, che è interamente annessa al verde della Rete Ecologica del PRG, tutelata dal vincolo paesistico Ad duas lauros e riconosciuta come paesaggio naturale di continuità dal PTPR. Nella volontà di ricucire i frammenti verdi del settore est di Roma così da riconnettere la Rete ecologica bisogna perciò preservare l’integrità del Parco Somaini e pensare alle modalità attraverso cui conferire maggiore organicità al territorio in cui sorge.
fonte immagine: Tesi di laurea di Giorgia Zuccaro. Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale - Sapienza Università di Roma
Analizzando l’area dall’alto si osserva che gli spazi verdi principali sono a nord e a sud della fascia centrale occupata dagli edifici della Metro C e dell’istituto superiore IPSIA, essi sono posti in comunicazione soltanto da uno stretto sentiero sterrato situato tra le due strutture citate in precedenza. Nell’ottica di rete ecologica e nell’idea di connettere le aree verdi di questo settore di città non solo tramite percorsi fisici, ma attraverso veri e propri anelli ecosistemici, si individuano dei ritagli di terreno che possano ricucire la rete ecologica sia su microscala che macroscala: il suolo di circa 4,35 ha occupato da capannoni, uffici della metro C e depositi, lo spazio impermeabilizzato di 0,16 ha adiacente alla scuola superiore; l’area di 1,88 ha del centro sportivo in prossimità di viale della Primavera e il terreno di 1,53 ha all’angolo tra viale della Primavera e via Romolo Lombardi a sud, su di esso sorge la struttura dismessa e abbandonata del Teatro Tenda. Questi spazi sono già considerati dal PRG vigente come “verde pubblico e servizi pubblici di livello locale”, altri 7,92 ha circa di area naturale che verrebbero tutelati e contribuirebbero alla ricostruzione della Rete ecologica. A separare quest’area dal rettangolo verde di 9,8 ha posto ad ovest in via dei Gordiani, c’è un complesso sportivo che ospita numerosi campi da calcio e tennis su una superficie di circa 5,19 ha. Ricucendo in tal modo questo corridoio verde, il Parco Somaini sarebbe connesso a sud-ovest al territorio ampliato di Villa De Sanctis e, a nord di via Anagni, potrebbe agganciarsi a Villa Gordiani.
Un ulteriore livello di progetto è stato realizzato all'interno di un percorso sperimentale di co-progettazione con un l'IC Cocconi del quartiere di Centocelle, nell'ambito del progetto MenteLocale. L'attività, inserita all'interno del POF, si è basata su diversi laboratori in classe e in situ, incentrati sulla mappatura dell'area trasformata in un gioco a squadre. La mappatura ha portato poi all'elaborazione di una tavola di progetto.
Progetto di assetto Parco Somaini nel laboratorio didattico https://storymaps.arcgis.com/stories/9c4ec3946c2d41b590ff038b81c57d6b
Infine anche l'area del Parco Somaini è stata oggetto della co-progettazione nell'ambito del progetto MenteLocale per la realizzazione della Corona Verde di Roma est.
Somaini nella Corona Verde di Roma Est - Progetto MenteLocale
Percorsi
Attraverso la ricucitura dei vecchi tracciati interpoderali e rurali esistenti, viene creata una nuova trama di percorsi e di accessi che mettono in connessione l’area verde con altre aree verdi limitrofe e con l’abitato di Centocelle, Villa De Sanctis e Gordiani. I percorsi rimappano tracciati esistenti e valorizzano l’accesso al casale e ai beni culturali e paesaggistici dell’area.
https://www.ecomuseocasilino.it/2020/11/01/parco-somaini-patrimonio-periferia-est/