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Parco (pratone) di Torre Spaccata

Url mappa: https://umap.openstreetmap.fr/it/map/mappa-di-sintesi_543353#14/41.8835/12.5797

Superficie: 50 ha circa

Proprietà: Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare srl (ex Quadrante Spa / Fintecna)

Quartiere: Torre Spaccata

ZU: 8A Torrespaccata

Foglio: 958; 954; 953

Vincoli: -

Destinazione d’uso attuale: Il Prg in vigore classifica l’area tra le componenti secondarie (B) della Rete ecologica ma ne prevede la trasformazione (Foglio 18 Sistemi e Regole) con 600.000 metri cubi di nuovi edifici estesi su circa 10 ettari posti ai margini settentrionale e meridionale del subcomprensorio ai fini della realizzazione della Nuova Centralità urbana di Torre Spaccata (mix funzionale di residenziale, commerciale, servizi, turistico ricettivo).


Comune di Roma. Mediateca voli del 2006 : dal minuto 4:30


Il Pratone di Torre Spaccata costituisce una grande area verde di circa 50 ettari all’interno del VII municipio, ricadenti nel sub-comprensorio urbanistico di Centocelle - Torre Spaccata. Il Pratone separa l’omonimo quartiere dall’area di Don Bosco-Cinecittà che si trova più a sud. A ovest, il Pratone confina con il Parco Archeologico di Centocelle, ma è funzionalmente separato da questo a causa della barriera rappresentata della Togliatti e dalle attività di sfascio che insistono sul lato est del PAC, per i quali i cittadini da molti anni chiedono la delocalizzazione e che sono stati teatri del drammatica incendio del 2022 che ha parzialmente colpito lo stesso Pratone. L’area ha subito una evoluzione morfologica legata prevalentemente all’azione dei corsi d’acqua che dal settore del Colli Albani confluiscono nell’Aniene determinando la formazione di piccole valli a debole pendenza interessate da depositi alluvionali alternati ai depositi piroclastici finali provenienti dal complesso vulcanico laziale. Negli ultimi decenni, la pressante espansione edilizia è stata causa di un completo stravolgimento della originaria morfologia: la maggior parte dei fossi sono stati riempiti da materiali di risulta provenienti dai cantieri limitrofi mentre i corsi d’acqua più importanti sono stati deviati e quasi tutti convogliati in conduttore interrate come avvenuto per il Fosso di Centocelle che tutt’ora corre intubato sotto l’importante asse viario di Viale Palmiro Togliatti. Il settore sudoccidentale dell’area è quello che ha subito le modifiche più importanti e lo spessore dei materiali di scarto raggiunge i 3 metri circa a differenza del versante orientale che invece non ha subito lo sversamento di materiali edili, come emerso durante gli scavi archeologici alla fine degli anni ’90 e finalizzati allo studio dell’area nell’ambito del programma urbanistico denominato S.D.O.. La continuità naturalistica del Pratone di Torre Spaccata con il Parco Archeologico di Centocelle, divise tra loro dal congestionato “spartiacque” di Viale Palmiro Togliatti, non fa che esaltare le potenzialità ecologiche delle due aree verdi: autentico corridoio naturalistico per la fauna che dai Castelli Romani riesce a raggiungere l’interno della città eterna.

ortofoto

Uso del suolo - Urban Atlas - Agenzia Europea dell'Ambiente

Incendio Parco di Centocelle e Pratone, 9 luglio 2022

http://https://pratonetorrespaccata.it/

La parte più interna presenta cespuglieti, arbusteti caducifoglie e alberature sparse; nelle zone più esterne ad est e ad ovest si riscontrano le medesime caratteristiche del parco di Centocelle, dovute perlopiù all’utilizzo antropico dell’area e alla vicinanza al fitto tessuto urbano che inibiscono la crescita di specie vegetali più complesse o selvatiche. Nella parte più a est sono presenti praterie termofile caratterizzate da Verbascum sinuatam, Hypericum perforatum e Calamintha nepeta.

“Studi sulla avifauna effettuati dal WWF sul limitrofo Parco Archeologico di Centocelle hanno rilevato la presenza di numerose specie di uccelli: l’Allodola, la Cappellaccia, la Pispola, il Saltimpalo, lo Strillozzo, la Pavoncella e nel periodo di passo migratorio, lo Stiaccino, il Codirosso comune, il Culbianco, l’Upupa, l’Averla piccola e l’Averla capirossa. La parte più interna del Pratone presenta cespuglieti, arbusteti caducifoglie e alberature sparse e a boschetto dove prevalgono specie infestanti: Ailanthus Altissima e Robinia Pseudoacacia. Nelle zone più esterne ad Est e ad Ovest si riscontrano le medesime caratteristiche del Parco Archeologico di Centocelle, analogie legate alla vicinanza ai complessi urbani che inibiscono la crescita di specie vegetali più complesse o selvatiche.

Nella parte più a est sono presenti praterie termofile caratterizzate da Verbascum sinuatam, Hypericum perforatum e Calamintha nepeta, più in generale risultano presenti essenze tipiche della campagna romana: la Finocchiella Selvatica, la Rughetta selvatica, il Ravanello selvatico, la Piantaggine lanciuola, il Geranio selvatico, il Tarassaco e diversi tipi di cardo. Al fine di mettere in evidenza la valenza ambientale del Pratone di Torre Spaccata sono auspicabili in futuro studi ambientali scientifici e dettagliati dell’area.

Il Pratone, autentico polmone verde di una periferia oramai inglobata nella città metropolitana, riveste un enorme ruolo nel combattere le alte concentrazioni di particelle inquinanti come più volte dimostrato, secondo gli studi recenti effettuati dall’ARPA regionale del Lazio, dai valori rilevati dalle centraline di rilevamento poste a Largo Preneste e Cinecittà. Dal quadro complessivo emerge che il Pratone di Torre Spaccata rappresenta una grossa porzione di territorio che non può, data la sua valenza ecologia, essere intaccata da interessi speculativi miranti alla edificazione di strutture abitative e commerciali.”1)

Pigliamosche - Foto da Comitato Pratone di Torrespaccata

Gheppo Femmina - Foto da Comitato Pratone di Torrespaccata

Sparviere - Foto da Comitato Pratone di Torrespaccata http://https://pratonetorrespaccata.it/

Come descritto nella lettera inviata nel 2017 dal WWF e Italia Nostra alle istituzioni competenti per richiedere un vincolo adeguato 2), all’interno del subcomprensorio Torre Spaccata è presente un patrimonio di beni culturali di notevole importanza, in parte già registrato nella Carta dell’Agro al Foglio 25 Nord, in parte emerso nel corso dei sondaggi archeologici preventivi effettuati nel periodo dal 2000 al 2005 da parte della Soprintendenza Capitolina con i fondi messi a disposizione della Legge per Roma Capitale 396/1990. Di seguito vengono elencati i beni in questione, così come classificati e rappresentati nella Carta dei beni riportata in alto 3). Fra le parentesi viene inoltre indicata la numerazione dei singoli beni nella Carta dell’Agro, Foglio 25 Nord.

· 71, fossato · 220, villa romana di Via Lizzani (80 nella CdA, Foglio 25) · 221, villa romana di Via Sommariva (96 nella CdA, Foglio 25 N) · 218, villa romana (109 nella CdA, Foglio 25 N) · 225, struttura ipogeica (104 nella CdA, Foglio 25 N) · 226, villa romana · 243, rinvenimento preistorico di superficie, neolitico (104 nella CdA, Foglio 25 N) · 227, fossati · 228, struttura a secco · 29, struttura protostorica (111 nella CdA, Foglio 25 N) · 230, struttura a secco di età medievale · 231, sito preistorico neo-eneolitico · 239, rinvenimento preistorico di superficie, età del ferro (124 e 132 nella CdA, Foglio 25 N) · 219, villa del casale di Torre Spaccata (122 nella CdA, Foglio 25 N) · 331, impianto di coltivazione a trincea · 332, impianto di coltivazione a trincea · 335, reperto ceramico · 337, struttura muraria connessa alla Villa di Via Sommariva · 338, impianto di coltivazione a trincea · 345, impianto di coltivazione a trincea · 346, pozzo · 354, struttura all’interno del fossato 71 · 356, tomba a fossa · 358, cunicolo · 360, necropoli della villa romana 226 · 361, cunicolo · 362, pozzetto · 363, Impianto di coltivazione a trincea · 364, cisterna · 366, tomba a inumazione · 367, struttura a secco

Nell’ambito del subcomprensorio è altresì presente il Casale di Torre Spaccata, registrato al n. 121 della Carta dell’Agro, Foglio 25 N, tutelato dall’art. 10, comma 4, lettera l del D.L. 42/2004. I beni archeologici e medievali sopra elencati sono tutelati dall’Art. 13, comma 3, lettera a, della Legge Regionale del Lazio n. 24 del 6.7.1988. Tuttavia i beni in questione non risultano essere registrati nella Tavola 24 374 B del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio, relativa al rilievo dei beni paesaggistici e culturali vincolati tramite declaratoria oppure ope legis. Di conseguenza l’area interessata dal subcomprensorio SDO Torrespaccata nella Tavola 24 374 A del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio, relativa alla classificazione delle aree ai fini della tutela paesaggistica, non viene classificata neppure in parte “paesaggio dell’insediamento storico diffuso”.

Carta dei beni culturali ricadenti nell'area del subcomprensorio Torre Spaccata, tratta da: Torre Spaccata. Roma S.D.O. Le indagini Archeologiche, a cura di Patrizia Gioia, Rubettino, Soveria Mannelli 2009

L’area attualmente è di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti e costituirebbe ai sensi del PRG vigente una centralità urbana ‘da pianificare’, elencate e descritte nell’”Appendice 2” delle NTA del piano, per la quale sono previsti 132.000 mq di SUL (superficie utile lorda), di cui 20% residenziale, 60% commerciali, servizi e turistico ricettive e 20% ‘flessibili’. Il sub-comprensorio di Torre Spaccata è inoltre inserito nella Rete ecologica tra le “componenti secondarie” (aree “B”): sono le aree di medio livello di naturalità e alto livello di integrazione tra le componenti primarie e tra le stesse componenti secondarie e comprendono anche aree del “Sistema insediativo” o del “Sistema dei servizi, infrastrutture e impianti” con valori naturalistici da preservare o ripristinare, ovvero necessarie ad assicurare la continuità della Rete ecologica. Questa contraddizione è recentemente esplosa nell'ambito di una contrapposizione tra amministrazione e cittadini, riuniti nel Comitato Pratone Torrespaccata. Cassa Depositi e Prestini ha infatti annununciato che l'area sarà oggetto del progetto di rilancio degli studios di Cinecittà per la realizzazione di diversi teatri di posa grazie a fondi PNRR. Il rilancio dei teatri non sostituirebbe le cubature previste dalla centralità del PRG. Inoltre, nonostante la comprovata presenza dei reperti archeologici mostrati sopra e nonostante la completa continuità naturalistica e paesaggistica con il PAC, l'area del Pratone non è soggetta ad alcun vincolo. Come evidenziato in una rapporto di ricerca dal titolo “Lo specchio delle brame romane: il Pratone di Torre Spaccata al bivio tra speculazione e diritto all’ambiente”, interamente scaricabile sul sito di RomaRicercaRoma, quella del Pratone “è una vicenda “esemplare” perché, forse più di tante altre, rende evidente come a Roma i nessi tra gli interessi della rendita urbana e le scelte della pianificazione urbanistica risultino così profondi e persistenti da far pensare a un vero e proprio sistema di “sottogoverno”. Il vorticoso avvicendarsi e tendersi la mano di poteri “fortissimi”, pubblici e privati, nella proprietà e nei progetti di edificazione del Pratone, porta alla luce le dinamiche che hanno anteposto l’interesse privato all’interesse pubblico, e la rendita urbana alla tutela del patrimonio territoriale. Passando di mano in mano tra i poteri “più” forti di Roma – Torlonia, Gerini, Cabassi, Italstat, Cassa Depositi e Prestiti – il Pratone può essere considerato esempio dell’economia di carta: in mezzo secolo di progetti mai realizzati, e senza che vi si posasse un solo mattone, il Pratone ha fruttato per i privati gigantesche plusvalenze.”4)

Aree di proprietà di CDP Immobiliare Srl

PRG Roma Sistemi e regole - Pratone

PTPR Lazio - Pratone

Il WWF e Italia Nostra hanno richiesto 5) la registrazione di una serie di beni “nella Tavola 24 374 B del PTPR della Regione Lazio, tutelandoli in tal modo assieme alla corrispondente fascia di rispetto mediante il vincolo paesaggistico previsto dalla L.R. 24/1988”, e di rivalutare il tipo di classificazione della tutela per l’area interessata “prevedendo una classificazione come 'paesaggio dell’insediamento storico diffuso'”.

A parte il centro sportivo che è compatibile con l’indirizzo verde pensato per l’area, i depositi e i capannoni che oggi sorgono nella zona più occidentale sono testimonianza dell’uso improprio e illegittimo di un territorio che, ancora non edificato, dev’essere salvaguardato e inserito nella rete ecologica di Roma est così da innalzare la disponibilità di verde pro-capite per abitante ed essere utilizzato come passaggio ecologico in virtù della sua posizione strategica. Per via delle graduali graduali variazioni d’ecosistema l’area potrebbe presentare una zona ad alta naturalità nel settore più interno, attorniato da “zone cuscinetto”; essa funge da aggancio tra le aree verdi a nord-ovest e il Parco dell’Aniene a nord-est e diventerebbe un anello di congiunzione che permetterebbe non soltanto di allungare la fascia radiale ricucita in questo lavoro, ma di connettere quest’ultima ad un sistema ampio e complesso qual è quello dell’Aniene, così da chiudere un cerchio fatto di ecosistemi variegati ma tra loro connessi.

Il Comitato Pratone di Torre Spaccata ha elaborato negli ultimi mesi diverse progettualità che riguardano sia l'assetto del Pratone come Parco pubblico naturalistico e archeologico, sia il suo collegamento con un sistema di aree verdi e archeologiche più ampie. In termini di assetto sono stati individuati tre settori di intervento finalizzati a dare l'idea di una sua possibile trasformazione in Parco, che non può non essere anticipata da una pulizia di superficie e una bonifica dei rifiuti pericolosi. Entrando nel particolare dei tre settori: -Settore Naturalistico-Ambientale -Settore Storico –Archeologico -Settore uso civico

Per ognuno di questi saranno individuate nel Parco aree dedicate alle attività inerenti, che potranno essere attrezzate facendo fronte alle specifiche esigenze. In questo modo sarà possibile tessere una trama di differenti destinazioni d'uso del Parco. Per salvaguardare le peculiarità storiche e ambientali del Pratone, riteniamo fondamentale definire preventivamente le aree da destinare alla fruizione del patrimonio archeologico, quelle di valore naturalistico, tenendo conto della disposizione degli attuali sentieri di percorrenza, delle entrate di accesso più razionali, del percorso del collettore nel quale è stato tombato il fosso di Torre Spaccata.

Ipotesi di assetto per il Pratone - Comitato Pratone di Torrespaccata

Acquarello realizzato da Laura Formiglio, membro del Comitato per il Pratone Parco Archeologico e Naturalistico, responsabile del Gruppo Comunicazione

Rispetto al progetto di allargamento degli studios di Cinecittà e al conseguente rilancio dell'industria cinematografica, il Comitato ha sempre sostenuto una posizione chiara e conciliante, che rifiuta però la contrapposizione tra sviluppo economico-sociale e giustizia ambientale. Nelle parole del Comitato: ”Oggi si sta cercando un altro interesse superiore che legittimi la cancellazione dei valori del Pratone, quello di un PNRR funzionale al rilancio degli studios di Cinecittà. Un progetto che potremmo anche ritenere importante e persino necessario – qualora fosse consentito di valutarlo nel merito –, ma che di fondo ci induce a interrogarci sul perché sia così necessario realizzarlo proprio nel Pratone, e non si possa invece collocare in una delle tantissime aree abbandonate o inutilizzate che, nel quadrante e persino nella zona degli studios, risultano già edificate o compromesse dal punto di vista ambientale. Anche sulla scorta di dichiarazioni pubbliche della giunta capitolina, che mostrano di non voler affatto rinunciare al cemento garantito dalla Centralità urbana, si sospetta che il progetto di Cinecittà Spa rappresenti in realtà una sorta di paravento per coprire i soliti obiettivi speculativi, la reiterazione compulsiva degli stessi errori. Perciò, a quanti ci accusano di generare una dicotomia tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente, tra occupazione e verde, rispondiamo che le loro accuse sono strumentali: la vera dicotomia che osserviamo è piuttosto quella tra rendita urbana e diritto alla città, che significa diritto di tutti i cittadini a costruire in modo partecipato una città inclusiva e sostenibile.“6)

Un ulteriore livello progettuale è quello di area vasta e riguarda l'inerimento del Pratone all'interno del Parco delle Ville Romane, un'idea nata da giovani ricercatrici e ricercatori appartenenti al Comitato per il Pratone, che consiste nel collegamento tra l'area del Pratone e il Parco di Centocelle a ovest e il Parco di Villa Flaviana a sud-est. Qiesta idea progettuale è stata inserita a pieno all'interno della Corona Verde di Roma Est e ne rappresenta la chiusura a sud, impossibile senza la presenza del Pratone.

Il comparto di Centocelle e Torre Spaccata in un rendering di Lisa Carignani - Tesi di Laurea di Lisa Carignani e Camilla Silotti

PAC e Pratone nella Corona Verde di Roma Est - Progetto MenteLocale


1)
ttp://https://pratonetorrespaccata.it
3)
Torre Spaccata. Roma S.D.O. Le indagini archeologiche, a cura di Patrizia Gioia, Rubettino, Soveria Mannelli 2009
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  • Ultima modifica: 31/10/2022 17:24
  • da Luca Brignone