Entrambe le parti precedenti la revisione
Revisione precedente
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territorio:lac:mappingat:02dati:verde:somaini [08/11/2022 14:24] Luca Brignone |
territorio:lac:mappingat:02dati:verde:somaini [26/11/2022 11:03] (versione attuale) Luca Brignone |
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Per l’elaborato prescrittivo “Rete Ecologica” del PRG l’area del Parco Somaini non rientra in nessuna delle tre suddette componenti, ma fa parte del “Sistema Insediativo” e viene considerato “Verde della città consolidata, da ristrutturare, della trasformazione, dei progetti strutturanti, del sistema dei servizi e delle infrastrutture”, che comprende: | Per l’elaborato prescrittivo “Rete Ecologica” del PRG l’area del Parco Somaini è rappresentata come componente di completamento, nella quale sono previste “azioni prevalentemente finalizzate alla preservazione o ampliamento dei valori naturalistici, nonché all’integrazione con le altre componenti della Rete ecologica e tra queste e il “Sistema insediativo”, secondo criteri di mobilità sostenibile a prevalenza ciclo-pedonale” (art. 72 c.4 NTA – PRG). |
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-verde privato; | |
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-verde pubblico e servizi pubblici di livello locale; | |
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-verde privato attrezzato. | |
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{{:territorio:lac:mappingat:02dati:verde:reteecologica_somaini.png?600|}} | |
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//Tavola Rete Ecologica PRG// | |
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Il parco oggi è occupato dal cosiddetto “cementificio” e da magazzini del cantiere Metro C, che sono, tra l’altro, posti proprio sopra l’area tutelata dal D.Lgs. n42/2004 e dalla DDR del Lazio del 05.02.2014 e impropriamente insediati nel perimetro del vincolo “Ad Duas Lauros” D.M. 21.10.1995. Le aree andrebbero liberate per evidente incompatibilità di queste funzioni con i vincoli e con le norme del PTPR. Allo spostamento andrebbe seguita bonifica. Il Parco sconta un abbandono almeno decennale, con fenomeni di erosione del perimetro, mancata tutela dei beni culturali e ambientali (sedime dell’ex borgata, casale, tracciato viario antico, ritrovamenti archeologici su via Belmonte Castello, area archeologica di via dei Gordiani, il bosco di Farnia), l’assenza di una connessione puntuale con l’abitato e la completa disconnessione rispetto alla rete del verde locale. L’area va integralmente resa disponibile ai cittadini, creando nell’itero perimetro dell’area verde un parco pubblico agricolo-urbano, attraverso l’acquisizione della zone attualmente private, creando (o migliorando) percorsi di accesso con Largo Agosta, con il complesso di via Tor de’ Schiavi, con le scuole e in generale con i quartieri di Centocelle, Villa De Sanctis e Gordiani. Il parco andrebbe valorizzato con la creazione di tracciati interni (magari seguendo quelli poderali già esistenti), con un’attività di forestazione di piante autoctone, densificando il bosco di farnia e creando un perimetro verde che possa mitigare gli effetti dell’intenso traffico veicolare di viale della Primavera e via dei Gordiani. Inoltre va resa di nuovo fruibile ai cittadini l’area dell’ex Teatro Tenda, con la rimozione dei manufatti e dei rifiuti, attualmente bloccata da un contenzioso tra proprietà | Il parco oggi è occupato dal cosiddetto “cementificio” e da magazzini del cantiere Metro C, che sono, tra l’altro, posti proprio sopra l’area tutelata dal D.Lgs. n42/2004 e dalla DDR del Lazio del 05.02.2014 e impropriamente insediati nel perimetro del vincolo “Ad Duas Lauros” D.M. 21.10.1995. Le aree andrebbero liberate per evidente incompatibilità di queste funzioni con i vincoli e con le norme del PTPR. Allo spostamento andrebbe seguita bonifica. Il Parco sconta un abbandono almeno decennale, con fenomeni di erosione del perimetro, mancata tutela dei beni culturali e ambientali (sedime dell’ex borgata, casale, tracciato viario antico, ritrovamenti archeologici su via Belmonte Castello, area archeologica di via dei Gordiani, il bosco di Farnia), l’assenza di una connessione puntuale con l’abitato e la completa disconnessione rispetto alla rete del verde locale. L’area va integralmente resa disponibile ai cittadini, creando nell’itero perimetro dell’area verde un parco pubblico agricolo-urbano, attraverso l’acquisizione della zone attualmente private, creando (o migliorando) percorsi di accesso con Largo Agosta, con il complesso di via Tor de’ Schiavi, con le scuole e in generale con i quartieri di Centocelle, Villa De Sanctis e Gordiani. Il parco andrebbe valorizzato con la creazione di tracciati interni (magari seguendo quelli poderali già esistenti), con un’attività di forestazione di piante autoctone, densificando il bosco di farnia e creando un perimetro verde che possa mitigare gli effetti dell’intenso traffico veicolare di viale della Primavera e via dei Gordiani. Inoltre va resa di nuovo fruibile ai cittadini l’area dell’ex Teatro Tenda, con la rimozione dei manufatti e dei rifiuti, attualmente bloccata da un contenzioso tra proprietà |
e Municipio. Alla luce della complessità culturale, ambientale e paesaggistica sopra descritta, il parco dovrebbe essere progettato per garantire la salvaguardia di questo tessuto patrimoniale, attraverso la valorizzazione della storia agricola dei luoghi con la valorizzazione del cosiddetto Casale del Pecoraio con spazi di formazione e | e Municipio. Alla luce della complessità culturale, ambientale e paesaggistica sopra descritta, il parco dovrebbe essere progettato per garantire la salvaguardia di questo tessuto patrimoniale, attraverso la valorizzazione della storia agricola dei luoghi con la valorizzazione del cosiddetto Casale del Pecoraio con spazi di formazione e |
produzione (orti urbani, fattorie didattiche, musei delle tradizioni contadine), recuperando all’uso comune il casale, la stalla e gli altri manufatti presenti. In tal senso, sull’area attualmente di proprietà ATER, potrebbero essere installati degli orti urbani collettivi, sfruttando anche le possibilità offerte del progetto “Un orto urbano per quartiere”, il più votato nel recente Bilancio Partecipato del Comune di Roma. Oltre a ciò andrebbe valorizzato il patrimonio archeologico con una campagna di scavi puntuali, l’inserimento di segnaletica culturale e un info point sulla storia dell’area all’interno del Casale. Si segnala che l’area ricadente al di fuori del perimetro del Piano Particolareggiato Casilino SDO, ossia quella che affaccia su viale della Primavera, è stata destinata a verde pubblico dal vigente PRG approvato nel 2008 (che recepisce le prescrizioni della Variante delle Certezze del 1997). Il vincolo urbanistico è però decaduto nel 2013, in quanto sono decorsi 5 anni dalla sua apposizione senza che si siano avviati gli espropri. Per tale ragione è essenziale, che nel quadro del SAG, si proceda ad apporre di nuovo tale vincolo, anche perché, sull’area insistono alcuni strumenti che potrebbero compromettere la realizzazione di quanto sopra descritto. Tali strumenti Centralità Serenissima (Schemi di riferimento Centralità Locali, n°VI-3 del PRG) e Centralità Mirti (Schemi di riferimento Centralità Locali, n°VII-3) sono strumenti urbanistici non coerenti con le esigenze dei territori e il profilo di tutela dell’area, e quindi andrebbero cancellati per la parte che impatta il perimetro del futuro Parco Agricolo-Urbano Somaini. | produzione (orti urbani, fattorie didattiche, musei delle tradizioni contadine), recuperando all’uso comune il casale, la stalla e gli altri manufatti presenti. In tal senso, sull’area attualmente di proprietà ATER, potrebbero essere installati degli orti urbani collettivi, sfruttando anche le possibilità offerte del progetto “Un orto urbano per quartiere”, il più votato nel recente Bilancio Partecipato del Comune di Roma. Oltre a ciò andrebbe valorizzato il patrimonio archeologico con una campagna di scavi puntuali, l’inserimento di segnaletica culturale e un info point sulla storia dell’area all’interno del Casale. Si segnala che l’area ricadente al di fuori del perimetro del Piano Particolareggiato Casilino SDO, ossia quella che affaccia su viale della Primavera, è stata destinata a verde pubblico dal vigente PRG approvato nel 2008 (che recepisce le prescrizioni della Variante delle Certezze del 1997). Il vincolo urbanistico è però decaduto nel 2013, in quanto sono decorsi 5 anni dalla sua apposizione senza che si siano avviati gli espropri. Per tale ragione è essenziale che si proceda ad apporre di nuovo tale vincolo, anche perché, sull’area insistono alcuni strumenti che potrebbero compromettere la realizzazione di quanto sopra descritto. Tali strumenti Centralità Serenissima (Schemi di riferimento Centralità Locali, n°VI-3 del PRG) e Centralità Mirti (Schemi di riferimento Centralità Locali, n°VII-3) sono strumenti urbanistici non coerenti con le esigenze dei territori e il profilo di tutela dell’area, e quindi andrebbero cancellati per la parte che impatta il perimetro del futuro Parco Agricolo-Urbano Somaini. |
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Questo processo ha portato all’elaborazione del Piano d’assetto dell’Ecomuseo Casilino che individua il Parco come parte integrante del territorio ecomuseale (dato riconosciuto anche dalla Regione Lazio con Determinazione al n°G13389 che ne ha anche sancito l’importanza regionale). Il piano d’assetto insiste sull’esigenza di salvaguardare la rete ambientale del Comprensorio Casilino, creando percorsi (pedonali e ciclabili) che connettano tra loro le aree verdi esistenti (Villa De Sanctis, Villa Gordiani, Parco di Centocelle) e queste con il tessuto dell’edificato. In seguito è riportato il Piano di Assetto Urbano dell'Ecomuseo Casilino (Presente anche nella sezione dedicata al Parco Archeologico di Centocelle). Il piano indica come l'area centrale del parco debba essere destinata a verde e servizi di livello locale sfruttano le potenzialità del Casale agricolo Somaini (Pratiche agricole) e del terreno posto a Sud-Est del parco dove sorge il teatro tenda. | Il Piano d’assetto dell’Ecomuseo Casilino individua il Parco come parte integrante del territorio ecomuseale (dato riconosciuto anche dalla Regione Lazio con Determinazione al n°G13389 che ne ha anche sancito l’importanza regionale). Il piano d’assetto insiste sull’esigenza di salvaguardare la rete ambientale del Comprensorio Casilino, creando percorsi (pedonali e ciclabili) che connettano tra loro le aree verdi esistenti (Villa De Sanctis, Villa Gordiani, Parco di Centocelle) e queste con il tessuto dell’edificato. In seguito è riportato il Piano di Assetto Urbano dell'Ecomuseo Casilino (Presente anche nella sezione dedicata al Parco Archeologico di Centocelle). Il piano indica come l'area centrale del parco debba essere destinata a verde e servizi di livello locale sfruttano le potenzialità del Casale agricolo Somaini (Pratiche agricole) e del terreno posto a Sud-Est del parco dove sorge il teatro tenda. |
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[[http://www.ecomuseocasilino.it/wp-content/uploads/2019/06/tav5_grab_perimetroecomuseo_02_06_19_1-960x1358.jpg|Ecomuseo Casilino]] | [[http://www.ecomuseocasilino.it/wp-content/uploads/2019/06/tav5_grab_perimetroecomuseo_02_06_19_1-960x1358.jpg|Ecomuseo Casilino]] |