territorio:lac:mappingat:02dati:verde:somaini

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territorio:lac:mappingat:02dati:verde:somaini [10/05/2021 17:04]
Luca Brignone
territorio:lac:mappingat:02dati:verde:somaini [13/06/2021 21:25]
Manuel Giacomini [3. Proposte e soluzioni dal territorio]
Linea 16: Linea 16:
 **Foglio**: 626 **Foglio**: 626
  
-**Vincoli**:  vincolo archeologico e paesistico Ad Duas Lauros D.M. del 21.10.1995+**Vincoli**:  vincolo archeologico e paesistico Ad Duas Lauros D.M. del 21.10.1995 
  
 ===== 1. Descrizione ===== ===== 1. Descrizione =====
Linea 131: Linea 131:
 ===== 3. Proposte e soluzioni dal territorio ===== ===== 3. Proposte e soluzioni dal territorio =====
  
-Come detto l’area rappresenta un’importantissima risorsa ambientale, storica, archeologica e paesaggistica per i quartieri Casilino, Gordiani e Centocelle. Uno spazio strategico per le connessioni tra gli ambiti del costruito e non costruito e per l’accesso meridionale al Comprensorio Ad Duas Lauros. Anche se in larga parte esterno al perimetro dell’ex SDO Casilino esso risulta morfologicamente e storicamente connesso al restante ambito territoriale, basti pensare al fatto che sulle mappe antiche (Piano Topografico del Suburbio Romano, IGM, 1907-1924 - Carta Topografica del Suburbio Romano, Filippo Trojani, 1870) viene rappresentato che l’attuale via Labico (l’antica via dei Carbonari) collegava l’attuale Casale del Pecoraio (l’allora Villa Botta) con la via Casilina in prossimità di P.zza della Marranella.+L’area rappresenta un’importantissima risorsa ambientale, storica, archeologica e paesaggistica per i quartieri Casilino, Gordiani e Centocelle. Uno spazio strategico per le connessioni tra gli ambiti del costruito e non costruito e per l’accesso meridionale al Comprensorio Ad Duas Lauros. Anche se in larga parte esterno al perimetro dell’ex SDO Casilino esso risulta morfologicamente e storicamente connesso al restante ambito territoriale, basti pensare al fatto che sulle mappe antiche (Piano Topografico del Suburbio Romano, IGM, 1907-1924 - Carta Topografica del Suburbio Romano, Filippo Trojani, 1870) viene rappresentato che l’attuale via Labico (l’antica via dei Carbonari) collegava l’attuale Casale del Pecoraio (l’allora Villa Botta) con la via Casilina in prossimità di P.zza della Marranella.
 Il parco oggi è occupato dal cosiddetto “cementificio” e da magazzini del cantiere Metro C, che sono, tra l’altro, posti proprio sopra l’area tutelata dal D.Lgs. n42/2004 e dalla DDR del Lazio del 05.02.2014 e impropriamente insediati nel perimetro del vincolo “Ad Duas Lauros” D.M. 21.10.1995. Le aree andrebbero liberate per evidente incompatibilità di queste funzioni con i vincoli e con le norme del PTPR. Allo spostamento andrebbe seguita bonifica. Il Parco sconta un abbandono almeno decennale, con fenomeni di erosione del perimetro, mancata tutela dei beni culturali e ambientali (sedime dell’ex borgata, casale, tracciato viario antico, ritrovamenti archeologici su via Belmonte Castello, area archeologica di via dei Gordiani, il bosco di Farnia), l’assenza di una connessione puntuale con l’abitato e la completa disconnessione rispetto alla rete del verde locale. L’area va integralmente resa disponibile ai cittadini, creando nell’itero perimetro dell’area verde un parco pubblico agricolo-urbano, attraverso l’acquisizione della zone attualmente private, creando (o migliorando) percorsi di accesso con Largo Agosta, con il complesso di via Tor de’ Schiavi, con le scuole e in generale con i quartieri di Centocelle, Villa De Sanctis e Gordiani. Il parco andrebbe valorizzato con la creazione di tracciati interni (magari seguendo quelli poderali già esistenti), con un’attività di forestazione di piante autoctone, densificando il bosco di farnia e creando un perimetro verde che possa mitigare gli effetti dell’intenso traffico veicolare di viale della Primavera e via dei Gordiani. Inoltre va resa di nuovo fruibile ai cittadini l’area dell’ex Teatro Tenda, con la rimozione dei manufatti e dei rifiuti, attualmente bloccata da un contenzioso tra proprietà Il parco oggi è occupato dal cosiddetto “cementificio” e da magazzini del cantiere Metro C, che sono, tra l’altro, posti proprio sopra l’area tutelata dal D.Lgs. n42/2004 e dalla DDR del Lazio del 05.02.2014 e impropriamente insediati nel perimetro del vincolo “Ad Duas Lauros” D.M. 21.10.1995. Le aree andrebbero liberate per evidente incompatibilità di queste funzioni con i vincoli e con le norme del PTPR. Allo spostamento andrebbe seguita bonifica. Il Parco sconta un abbandono almeno decennale, con fenomeni di erosione del perimetro, mancata tutela dei beni culturali e ambientali (sedime dell’ex borgata, casale, tracciato viario antico, ritrovamenti archeologici su via Belmonte Castello, area archeologica di via dei Gordiani, il bosco di Farnia), l’assenza di una connessione puntuale con l’abitato e la completa disconnessione rispetto alla rete del verde locale. L’area va integralmente resa disponibile ai cittadini, creando nell’itero perimetro dell’area verde un parco pubblico agricolo-urbano, attraverso l’acquisizione della zone attualmente private, creando (o migliorando) percorsi di accesso con Largo Agosta, con il complesso di via Tor de’ Schiavi, con le scuole e in generale con i quartieri di Centocelle, Villa De Sanctis e Gordiani. Il parco andrebbe valorizzato con la creazione di tracciati interni (magari seguendo quelli poderali già esistenti), con un’attività di forestazione di piante autoctone, densificando il bosco di farnia e creando un perimetro verde che possa mitigare gli effetti dell’intenso traffico veicolare di viale della Primavera e via dei Gordiani. Inoltre va resa di nuovo fruibile ai cittadini l’area dell’ex Teatro Tenda, con la rimozione dei manufatti e dei rifiuti, attualmente bloccata da un contenzioso tra proprietà
 e Municipio. Alla luce della complessità culturale, ambientale e paesaggistica sopra descritta, il parco dovrebbe essere progettato per garantire la salvaguardia di questo tessuto patrimoniale, attraverso la valorizzazione della storia agricola dei luoghi con la valorizzazione del cosiddetto Casale del Pecoraio con spazi di formazione e e Municipio. Alla luce della complessità culturale, ambientale e paesaggistica sopra descritta, il parco dovrebbe essere progettato per garantire la salvaguardia di questo tessuto patrimoniale, attraverso la valorizzazione della storia agricola dei luoghi con la valorizzazione del cosiddetto Casale del Pecoraio con spazi di formazione e
  • territorio/lac/mappingat/02dati/verde/somaini.txt
  • Ultima modifica: 26/11/2022 11:03
  • da Luca Brignone