lac:carr-mentelocale

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-====== MappingLAC ====== 
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-==== MappingLAC ==== 
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-Workshop di cartografia critica e partecipativa rivolto alla Libera Assemblea di Centocelle e organizzato da MenteLocale per il Gruppo Ambiente della LAC.  
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-Sabato 17 ottobre, ore 10-13 
-Fusolab, via della bella villa 94, 00172 Roma. 
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-Il progetto MenteLocale muove dal presupposto che l’ICT e la connettività costituiscono strumenti fondamentali di empowerment delle comunità e delle reti locali, rivestendo una funzione decisiva a tutti i livelli e in ogni fase della vita di ogni formazione sociale, che vanno dalla produzione e condivisione di conoscenza, al fare rete, alla costruzione partecipativa di progettualità e visioni, all’organizzazione e alla cooperazione. I media digitali dell’economia di piattaforma sono componenti sempre più importanti della vita democratica, in quanto condizionando in modo decisivo, e spesso distorcono i processi di formazione dell’opinione pubblica e del senso comune che sono alla base degli istituti e degli equilibri della democrazia. Si tende inoltre a conferire una grande peso alla cosiddetta e-democracy come forma di democrazia diretta che secondo una certa cultura politica potrebbe rendere obsoleta la democrazia rappresentativa con i suoi organi. La e-democracy così come viene prevalentemente adottata è una pratica volta a individualizzare la partecipazione in modo da renderla meno libera ed efficace. Essa infatti risulta strutturalmente carente in relazione a elementi e parametri decisivi, che garantiscono autonomia, senso e potenza alla dimensione collettiva:  
-combinazione di interazione online e offline;  
-  - produzione e condivisione di conoscenza;  
-  - definizione e controllo collettivi degli strumenti e dei metodi della partecipazione digitale;  
-  - ricorso a software liberi e a codice aperto. 
-MenteLocale intende sperimentare forme innovative di partecipazione e collaborazione supportate da strumenti digitali riconducibili alla categoria di “informatiche di comunità”, o “commons digitali”, le cui caratteristiche sono semplicità, accessibilità, decentramento e codice aperto, ma fondando questi percorsi su una base di conoscenza condivisa e su una dimensione collettiva generata dalle interazioni in presenza.   
-A questo scopo è convinzione di chi propone questo percorso che le infrastrutture digitali, software e hardware, nel loro complesso richiedano una “riterritorializzazione”, ovvero una loro ridefinizione complessiva che le ancori alle esigenze e alle intelligenze dei territori. È un tema che spesso viene definito di “sovranità tecnologica”, in quanto riferito alla esigenza di pubblicizzare le infrastrutture tecnologiche, prospettiva che in sé e per sé, come dimostra il caso cinese, non garantisce in alcun modo un avanzamento dal punto di vista democratico, civile, sociale e culturale. 
-Occorre invece ricondurre le tecnologie e il loro patrimonio informativo, i cosiddetti big data, alla portata e al controllo delle comunità territoriali e della società in generale, come infrastrutture funzionali alla emersione di istanze e intelligenze locali e collettive, e alla ridefinizione complessiva dei modelli di produzione e sviluppo, con riferimento prioritario alla centralità della riproduzione sociale e alla tutela dell’ambiente e del lavoro. 
-Questo processo deve necessariamente avviarsi dal basso, come dimostra quanto avvenuto in passato per la cultura e i movimenti hacker che negli anni ’90, proprio a partire dagli spazi dell’autogestione come il Forte prenestino, hanno innervato i movimenti sociali fornendo le infrastrutture tecnologiche che hanno favorito la loro messa in rete nel “movimento dei movimenti” altermondialista.  
-Un elemento fondamentale di quella stagione, nato all’interno della cultura e del movimento hacker, è legato alle pratiche di cartografia critica e partecipativa. Esse rispondono infatti efficacemente all’esigenza duplice di riappropriazione dal basso delle tecnologie e del territorio. I processi di cartografia critica e partecipativa supportati dalle tecnologie digitali consentono ai collettivi di fornire fondamenta solide al nuovo spazio sociale costituito dalla combinazione di online e offline. La cartografia collaborativa supportata da strumenti digitali “open” garantisce infatti ai processi collettivi un ancoraggio al tempo stesso al tema della conoscenza e alla dimensione territoriale, costituendo su questa base spazi di condivisione e interazione capaci di mettere in rete saldamente le comunità territoriali. 
-A tal fine MenteLocale propone alla LAC di avviare un percorso incentrato sulla cartografia digitale partecipativa, al fine di supportare i suoi processi con strumenti utili di conoscenza territoriale, ma al tempo stesso sperimentare un percorso collettivo di costruzione di un modello di partecipazione digitale e di riappropriazione dal basso dell’ICT. Più concretamente cercheremo anzitutto di definire collettivamente un modello di mappatura funzionale a reti territoriali che operino alla scala di quartiere ma con una visione più ampia, che tenda alla scala urbana e metropolitana, e al tempo stesso su questa traccia tenteremo di costruire un percorso di autoformazione agli strumenti digitali che dovrebbe favorire una più ampia capacità di “autocostruzione” delle infrastrutture e degli ambienti digitali per le diverse esigenze e finalità delle comunità territoriali e dei collettivi politici. 
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-Il percorso sarà aperto da un primo workshop organizzato nell’ambito del gruppo ambiente, che si propone di avviare e accompagnare questo progetto in funzione della sua condivisione progressiva con tutta l’assemblea.  
-Il seminario sarà strutturato come segue: 
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-  - Introduzione al percorso e ai possibili strumenti da adottare; 
-  - Illustrazione dei dataset raccolti e verifica delle categorie di organizzazione dei dati; 
-  - Mapping su cartografia fisica del quadrante orientale di Roma, con le seguenti finalità: Inquadramento e definizione collettiva dell’area di studio; Emersione di specifiche aree, oggetti e temi d’interesse a partire da valori percepiti e criticità (tra questi potrebbe rientrare ad esempio la rete ecologica);  
-  - Preliminare definizione di itinerari e attraversamenti per osservazione diretta delle aree; 
-  - Definizione e impostazione dei temi e layer prioritari su cui organizzare e avviare la cartografia partecipativa;  
-  - Introduzione agli strumenti e decisione su quali effettivamente adottare.